Pucci

Pucci

Chi è Tim Bernardes

Storia e opere di un artista sospeso nel tempo eppure attuale

Avatar di Federico Pucci
Federico Pucci
gen 16, 2025
∙ A pagamento

Chi è… è una serie a cadenza mensile riservata agli abbonati a pagamento della newsletter Pucci. Consiste in un approfondimento monografico su artist* o band attualmente in attività che ho incrociato in modo piuttosto casuale e che ho deciso di conoscere meglio. In Chi è ti metto a parte del mio processo di ricerca, passo in rassegna tutta l’opera dell’artista e ti consiglio un po’ di musica bella. Trattandosi di un approfondimento monografico che cerca di ricostruire - diciamo - almeno una decina di anni di musica e cultura pop, si tratterà sempre di newsletter molto lunghe (questa si legge in mezz’ora e ha 14 note, per esempio). Ti consiglio, quindi, di venire a leggerla sul sito o sull’app di Substack. Tutto ‘sto mostro di post che segue e la playlist creata intorno alla produzione dell’artista sono esclusivi per te che hai deciso di dare dei soldi per sostenere Pucci. Grazie, e buon ascolto.


Ci credi nel destino? Io non tanto. Ma alcune coincidenze sembrano scritte da uno sceneggiatore. Nel 2013 il musicista brasiliano Tim Bernardes ha appena aperto un account Instagram, e - come abbiamo fatto tutti - ci mette dentro la foto di un vinile.

Si tratta di un EP pubblicato dallo Unified Field Collective, con quattro demo o tracce rare. Nella didascalia Tim dice: “sul lato B c’è una rarità di Robin Pecknold”1. Seguono hashtag pieni di adorazione. La coincidenza, qui, per me, è che Tim Bernardes l’ho sentito per la prima volta proprio in una canzone dei Fleet Foxes, uscita nel 2022: A Sky Like I’ve Never Seen.

Bella coincidenza, specie se si considera che su quel profilo il giovane paulista non aveva caricato praticamente nulla e che negli anni a venire non avrebbe messo poi tante altre foto di dischi2 (i Fleet Foxes, peraltro, torneranno). Dopo aver predisposto quel po’ di attenzione che mi rimane, mi sono accorto di aver già sentito questa particolare accoppiata di voci. Era proprio dentro un disco dei Fleet Foxes, Shore del 2020. Insomma, questo Tim da San Paolo era riuscito a cantare con una delle sue band del cuore. Due volte. Che storia. Volevo saperne di più.

Esiste una sorta di devozione e dedizione nei confronti della musica che avverto in alcuni artisti di tutto il mondo e di tutte le epoche: credo che i Fleet Foxes condividano quel tipo di devozione.

Diceva così Tim, quando annunciava di essere stato chiamato da Robin Pecknold ad aggiungere un pezzo in portoghese dentro quell’album che - nessuno lo sapeva, prima - sarebbe stato inghiottito dal caos della pandemia. “Devozione e dedizione”. Ok, hai tutta la mia attenzione: sentiamo cos’ha da dirci questo musicista.

Il viaggio che mi ha portato a conoscere la musica di Tim Bernardes parte da qui. Nessun algoritmo di recommendation potrà mai battere il semplice consiglio di un’altra persona che conosci e del cui gusto ti fidi. Che si tratti di Robin Pecknold che sceglie di portarsi questo dinoccolato brasiliano in studio.


Il programma è questo: qui sotto c’è la playlist assemblata da me con alcune selezioni da tutta - e intendo tutta - la discografia di Tim Bernardes: album di gruppo e solisti, collaborazioni, featuring, live, scritture, produzioni. E almeno un paio di tracce laterali. (Non per fare lo sborone, ma la mia playlist è 20 volte meglio di quelle “editoriali” che si trovano su Spotify e Apple Music). Se vuoi, puoi far partire la playlist qua sotto e leggere cosa ho scritto. Altrimenti, nel pezzo avrai tanta roba da ascoltare e da guardare mentre leggi. Comunque tu voglia procedere, eccoci. Chi è Tim Bernardes?


Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni

Iscriviti a Pucci per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.

Già abbonato a pagamento? Accedi
© 2025 Federico Pucci · Privacy ∙ Condizioni ∙ Notifica di raccolta
Inizia il tuo SubstackScarica l'app
Substack è la casa della grande cultura