Pucci

Pucci

Share this post

Pucci
Pucci
Pucci 2024: discorso di fine anno
Copia il link
Facebook
Email
Notes
Più

Pucci 2024: discorso di fine anno

Di cosa ho parlato quest'anno. Numeri, temi, newsletter. Altri bei dischi. Alla fine, un pass per entrare nel mio studio

Avatar di Federico Pucci
Federico Pucci
dic 29, 2024
∙ A pagamento
5

Share this post

Pucci
Pucci
Pucci 2024: discorso di fine anno
Copia il link
Facebook
Email
Notes
Più
2
Condividi

L’anno è quasi finito, e vorrei approfittare di questo momento di passaggio per fare alcune cose. La prima è ringraziare tutte le persone iscritte a Pucci. Quando ho iniziato questa nuova parte della mia storia giornalistica, il 28 luglio 2023, stavo solo cercando una scusa per tornare ad allenare la scrittura e l’ascolto, dopo quattro anni di produzioni video, format, interviste buffe, meme. Oggi, 17 mesi dopo, non solo credo di essere tornato ad avere fiducia nei miei mezzi, ma Pucci è diventato una cosa.

Quindi, cosa ho fatto quest’anno? Ho pubblicato 55 post (56, se contiamo anche questo) di cui 21 Pucci Weekly (non proprio Weekly, quindi, ma ci sto lavorando). Ho accolto quasi un migliaio di nuovi lettori e altrettanti nuovi follower su Substack. Tra questi si sono uniti molti generosi sostenitori che si separano da qualche decina di euro per tenere in piedi la baracca (grazie). In cambio, per loro e per tutti ho ascoltato e consigliato centinaia di ore di musica nuova.

i miei ascolti secondo Apple Music Replay: salute!

Le playlist stanno a testimoniarlo, e le trovi sul mio profilo Spotify o sul mio profilo Apple Music. Ma oltre ai consigli di ascolto, ho provato a fare ordine di una musica che sembra sempre più ubiqua e sempre meno capace di stare in piedi da sola. Ma sempre con storie incredibilmente affascinanti da raccontare. Quindi, ora andiamo di riassuntone.

Di cosa ho parlato nel 2024

La prima storia del 2024 è stata una disamina dei testi delle canzoni in gara allo scorso Festival di Sanremo - e grazie mille a Daniele Erler di Domani per avermi citato. Il Festival ha occupato un altro pezzo di attenzioni, con due post a febbraio. Prima ho fatto una delle mie analisi approfondite di dieci canzoni in gara, per ricordarci che se prestiamo attenzione a quel carrozzone non è solo per via della FOMO, ma che c’è del valore.

Pucci
Dieci piccole cose per apprezzare dieci canzoni di Sanremo
“Pucci, tu sei di bocca buona”, mi hanno detto spesso. Ci ho messo un po’ a capire che si trattava di un insulto in pallonetto. Poi mi sono accorto che non mi dispiace avere una predisposizione per cui trovo del buono in tutte le cose. Diciamo che vedere intorno atti d’amore e non teor…
Read more
a year ago · 13 likes · Federico Pucci

Infine, ho scritto un’analisi della cover di Com’è profondo il mare interpretata da Mahmood con i Tenores di Bitti.

Finito Sanremo, c’era da occuparsi di quella che - a conti fatti, visto il successo gigantesco di Shaboozey - è stata la storia musicale dell’anno in America: il ritorno del country e la riappropriazione afroamericana del genere. La scusa era Beyoncé, ma siamo andati parecchio indietro nel tempo.

Pucci
Il country è musica afroamericana
Nel settembre 2017 sono salito per la prima volta su un piccolo aereo privato. Eravamo ospiti da una famiglia di amici, i Forster, che abitano nell’est del Mississippi. Sapendo della mia passione e del mio lavoro con la musica, Mike (il capofamiglia) ci propose di andare a visitare…
Read more
a year ago · 12 likes · Federico Pucci

(A proposito di legacy musicali, qui trovi due storie uscite tra febbraio e marzo: una mia riflessione sulle cover come strumento per esporre il nostro punto di vista su un’epoca intera, anziché semplicemente per “registrare una canzone bella”; la storia dell’interpolazione di La Di Da Di dalle filastrocche al rap al pop).

Pucci si sostiene grazie a te che stai leggendo. Puoi iscriverti gratuitamente o abbonarti a pagamento per supportare il mio lavoro.

Quindi, è arrivato il momento di dire qualcosa di negativo su Taylor Swift, perché il suo ultimo album lasciava un po’ a desiderare.

Pausa meme. “Perché la musica oggi è tutta uguale?” - “Always has been”. Ovvero, come non dobbiamo farci spaventare dall’omologazione sonora (che è sempre esistita, a periodi), ma piuttosto capirla e intravedere cosa c’è oltre.

Pucci
La musica è sempre stata tutta uguale
Mi ha salvato il fatto di non avere fiducia, perché le macchine come la DX7 della Yamaha, che andava fortissimo, ti mettono un timbro e ti incasellano in un'epoca. Senti la DX7 e dici: “Ah, anni Ottanta!”. Invece io ho sempre avuto fiducia nella liuteria, mi piace la chitarra perché quella, checché se ne dica, non passa mai…
Read more
a year ago · 13 likes · 3 comments · Federico Pucci

Poi abbiamo dovuto dire addio a un gigante di nome Steve Albini, e qui ho offerto il mio punto di vista sulla sua grandezza: mettersi sullo stesso livello artista e ascoltatore: è un credo che ancora oggi mi ispira.

Pucci
Steve Albini era uno di noi
Ho registrato queste frasi di Steve Albini durante un’intervista del 22 maggio 2011 a Radio Popolare. Avevo rotto le scatole a Niccolò, che alla fine mi aveva fatto entrare e assistere…
Listen now
a year ago · 23 likes · 5 comments · Federico Pucci

A proposito di notizie, ovviamente ho seguito il beef tra Kendrick Lamar e Drake. Che mi ha lasciato un po’… così.

Poi abbiamo dovuto dire addio a un’altra figura gigantesca, Françoise Hardy. Per la triste occasione mi sono riletto la sua autobiografia perché tutti i cliché sulle “ragazze yé yé” nei coccodrilli mi sembravano sospetti.

Pucci
Françoise Hardy ha inventato il grunge
Questo albero è una Araucaria araucana. Nello specifico questa è l’Araucaria araucana del Parc de Bagatelle, giardino botanico nella zona occidentale di Parigi. Alla fine della sua autobiografia (uscita nel 2008 in Francia, ma tradotta in inglese soltanto dieci anni dopo…
Read more
a year ago · 9 likes · Federico Pucci

Ok, gli artisti muoiono e le major discografiche frignano perché non è più “facile come una volta” trovare autentiche popstar. E poi la primavera-estate 2024 ti ha dato le esplosioni di Charli XCX, Chappell Roan e Sabrina Carpenter. Come lo spieghi? Con il fatto che nessuno sa di cosa sta parlando, tutti quanti andiamo a tentoni nell’oscurità cercando di non pensare alla morte.

E a proposito di tutto ciò - l’industria discografica allo sbaraglio, l’arrivo improvviso e fenomenale di nuovi astri musicali, le stagioni della musica, i grandi dischi a sorpresa, l’esistenzialismo fatalista, l’idea che si possano tradurre gli eventi in dogmi - eccoci a parlare di Cindy Lee.

Pucci
Nove lezioni che possiamo imparare dal successo non mainstream di Cindy Lee
Forse nei mesi scorsi hai sentito parlare di questo caso: il disco migliore dell’anno non è su Spotify. Diamond Jubilee è in effetti un album meraviglioso, e la sua artista è una figura dalla quale possiamo imparare qualcosa. Non solo come persone che si occupano di musica professionalmente, ma come ascoltatori: ho preso alcuni commenti dallo stream su YouTube (uno dei soli due modi possibili per ascoltare il disco) per riflettere su cosa ci lascerà questo piccolo miracolo capitato nella primavera del 2024 e che ha qualcosa da dire anche ben oltre i confini della sua nicchia di ascoltatori…
Read more
a year ago · 7 likes · Federico Pucci

A questo punto abbiamo superato la metà dell’anno. Era ora di una polemica: quella sui telefonini ai concerti.

Pucci
I telefoni ai concerti non sono un problema
Da un mese circa, Bob Dylan è tornato in tour, negli Stati Uniti. Come lo so? Perché mi tengo informato per restituirti tutte le notizie più importanti sulla musica in questa splendida newsletter, tipo la notizia che Bob Dylan è tornato in tour. In realtà, l’ho scoperto in un altro modo: ho visto su Twitter un po’ di video di suoi concerti, ripresi da g…
Read more
a year ago · 22 likes · Federico Pucci

Poi ho parlato della musica alle Olimpiadi, e quindi mi sono preso una pausa per terminare il libro che ho scritto con Emi Lo Zio sulla sua vita e sulla trasformazione del rap italiano in cultura mainstream.

l’autore e l’autore

Avevo anche un altro impegno importante in estate a cui mi son dovuto dedicare, perché a settembre mi sono sposato. E io - da bravo creator - ho approfittato di un’occasione personale per fare del sano content. O per condividere con te cosa rende perfetta una playlist matrimoniale. Magari ti torna utile.

Pucci
La musica di un matrimonio
Se ti stavi chiedendo perché non pubblicavo da un po’, è perché sabato scorso io e Tostoini ci siamo sposati. Organizzare tutto da soli ci ha preso tutto il tempo che puoi immaginare, e lavorare a un libro di cui ti parlerò tra qualche settimana mi ha preso il resto del tempo disponibile. Però, da quest…
Read more
9 months ago · 37 likes · 11 comments · Federico Pucci

In viaggio di nozze siamo andati in Giappone, e già che c’ero ho provato a rispondere alla domanda: perché i giapponesi comprano ancora così tanti dischi fisici? La serie, Pucci in Giappone, uscita solo per abbonati a pagamento, è in quattro parti e comincia qui.

Tornato in Italia e ripreso dal viaggio, sono ripartite le Pucci Weekly a cui si è aggiunta una nuova rubrica mensile, Nessuno allo stadio, un’agenda di concerti mensile. Quindi, ho spiegato l’origine del termine industry plant e cosa non mi convince dello “scandalo” riguardante la giovane Lorenzza.

Pucci
Il "caso Lorenzza" è un paradosso
Forse non lo sai, forse vivi benissimo senza saperlo, ma questa settimana nella parte dell’internet italiano più interessato alla musica sono girate moltissimo due parole, che forse meritano un po’ di contesto: le parole sono “industry plant”, e chi le ha ripetute e sparse nell’etere attraverso una miriade di TikTok e commenti su YouTube e Instagram le …
Read more
7 months ago · 11 likes · Federico Pucci

L’ultima storia è stata quella in cui ho scritto della compenetrazione tra club culture e pop in risposta a un bell’articolo inglese sull’accademizzazione dei rave (cioè si balla poco ma si parla molto di ballare).

E infine, per la prima volta nella mia vita, ho compilato le classifiche di fine anno dedicate ai migliori dischi italiani e ai migliori dischi internazionali prima della fine dell’anno. Vedi come si cambia per non morire?

Com’è stato il 2024? Problemi, newsletter, dischi

Per me, se si parla di musica, questo è stato un grande anno: non tutto va bene nella musica, dai compensi degli artisti alla macchina dei live, ma se non ne parlo sempre è perché non vorrei che Pucci si trasformasse nel bollettino malmostoso di “tutto quello che non funziona”. Come ho fatto tante altre volte, parlando di nostalgie artefatte o pratiche campionatorie ineleganti, continuerò a guardare questi temi da un punto di vista più largo, cercando di trovare il problema in me e non solo in sé.

Il 2024 mi sembra sia stato anche l’anno in cui molti hanno cominciato ad accorgersi che almeno un pezzo di futuro della critica musicale sta qui sopra. Ero in viaggio di nozze quando

Andrea Girolami
ha consigliato Pucci tra le newsletter da seguire (grazie!), ma a prescindere dall’endorsement sono d’accordo con lui: il giornalismo musicale ha un posto su Substack. Quest’anno, per esempio, ho scritto un articolo per
Humans vs Robots
e ho tramato spesso dietro le quinte con
telegrammy
, ho letto sempre con enorme piacere i nuovi episodi di Off The Record di
Emanuele Rosso
. Il mondo anglofono, intanto, è migrato in massa qua sopra o in posti simili. Ma per sapere cosa ti consiglio di leggere, basta un giro sul mio profilo.

E poi, sono usciti tantissimi bei dischi. Come avrai notato, se per caso sei andato a frugare nelle playlist di fine anno, ho apprezzato non solo i 44 album citati nelle mie classifiche, anzi: il ritorno dei Cure, la maturazione dei Fontaines D.C., il cuore aperto di 070 Shake, la compilation TRANSA, e potrei continuare a lungo. Ma non lo farò, perché sotto c’è una sorpresa e ho già scritto abbastanza.

Scoprire bella musica è un’attività senza sosta: solo nelle ultime settimane, quando di fatto i giochi per le classifiche erano chiusi, è uscito l’ottimo Delicatronic dei Delicatoni, e ho scoperto grazie al mio amico Edoardo l’interessantissimo Dunya di Mustafa, pubblicato a settembre. Le cose possono sfuggire - è normale con il volume di roba prodotta e distribuita: conta che ho già una lista di 60 dischi raccomandati da altre testate e rimasti indietro per distrazione o mancanza di tempo. Ti anticipo che ti parlerò di alcuni di questi album in una nuova rubrica mensile, che potrei chiamare Recupero crediti - ma dimmi nei commenti se devo trovare un nome migliore. Comunque, questo non ancora è il momento per programmare l’anno nuovo. Semmai, vorrei dare un ultimo sguardo al casino che ci stiamo lasciando indietro.

Invita un amico

Apro il mio studio agli abbonati a pagamento

Se Pucci sta ancora in piedi e se ci credo ancora, è soprattutto merito di chi ha deciso di separarsi da qualche dozzina di euro per sostenere il mio lavoro. O che hanno condiviso questa newsletter con tante persone, convincendole a iscriversi (anche gratuitamente). Se condividi Pucci con il link sopra (dove c’è scritto Invita un amico) e le persone a cui passi il link si iscrivono, puoi ottenere un abbonamento a pagamento gratis.

Io, da parte mia, spero di aver restituito altrettanto a chi mi sostiene, negli ultimi 12 mesi. Gli abbonati a pagamento possono leggere tutti i post pubblicati più di due mesi fa (da luglio 2023 a ottobre 2024, al momento), compresi tutti quelli che ho elencato qua sopra, nel mio sunto di fine anno. Gli abbonati a pagamento hanno ricevuto una decina di post speciali, scritti solo per loro, tra cui Pucci in Giappone. Gli abbonati a pagamento possono far partire thread sulla chat - prometto che useremo più spesso questo strumento, nel 2025. Tra gli abbonamenti esiste anche un livello più costosetto, chiamato “sostenitore”, per chi intendesse ricevere a casa un mio libro (tra quello che ho scritto sulla storia di Carosello e quello di Emi Lo Zio) e suggerirmi l’argomento di un post. Ma lascio queste distinzioni al bottone qui sotto, che guarda caso contiene anche lo sconto di Natale.

Ottieni 20% off forever

E ora, un regalo di fine anno: apro agli abbonati le porte del mio studio. Metaforicamente parlando, s’intende. Cioè, darò loro accesso al gravido, lurido, pantagruelico foglio excel chiamato New Music Pucci sul quale mi segno tutti i singoli e i dischi da ascoltare, giorno dopo giorno. Non sono tutte le canzoni e tutti i dischi che ho sentito, perché ogni tanto la vita e il disordine si mettono in mezzo e sei costretto a usare metodi di fortuna. Inoltre, i mesi di ottobre (viaggio di nozze) e novembre-dicembre (classifiche di fine anno) sono piuttosto caotici e vuoti. Non farci caso, tutto il resto è fitto di titoli e nomi, e penso potrebbe tornarti utile se volessi controllare anche tu qualche disco che ti è sfuggito. O se vuoi vedere che appunti ho preso, come ho valutato alcuni dischi che non sono finiti in playlist, e così via. Quindi, adesso qua sotto il basso arriva un paywall con il link, e ci vediamo di là. Intanto, grazie della tua attenzione e del tuo sostegno, e passa un buon capodanno. Ci sentiamo molto presto.

Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni

Iscriviti a Pucci per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.

Already a paid subscriber? Accedi
© 2025 Federico Pucci
Privacy ∙ Condizioni ∙ Notifica di raccolta
Inizia a scrivere.Scarica l'app
Substack è la casa della grande cultura

Condividi

Copia il link
Facebook
Email
Notes
Più